Sant'ErasmoCollocazioneL’isola di Sant’Erasmo si trova nel bacino centro-settentrionale di fronte alla bocca di porto di Lido e a Punta Sabbioni, poco distante da Venezia. Ambiente e paesaggioSant’Erasmo è la più grande isola della Laguna di Venezia con una superficie di 325 ettari, di forma allungata (4 km) e relativamente stretta. La usa origine geologica e conformazione geografica si discostano da quelle delle altre isole lagunari; originariamente infatti S. Erasmo faceva parte del cordone litoraneo che per millenni ha difeso la laguna dalle ingressioni marine. Le profonde modificazioni geomorfologiche dell’epoca rinascimentale e l’accumulo di sedimenti sul lato nord della diga di Punta Sabbioni (1910) hanno determinato la trasformazione del litorale di Sant’Erasmo in un’isola interna alla laguna.Presenta un terreno prevalentemente sabbioso caratterizzato dalla esistenza di una falda di acqua dolce, analogamente all’isola di La Cura. La fascia ex litoranea, è molto diversificata poiché soggetta a maggiori accumuli sabbiosi. I sistemi di dune, un tempo oggetto di attenta conservazione per il loro importante ruolo protettivo, dopo l'arretramento dell'isola furono spianate e dedicate alla coltura.Oggi l’isola è a prevalente vocazione agricola ed è considerata “l’orto di Venezia”. Il prodotto tipico è il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo (acquistabile sull’isola da aprile a giugno). Tra gli altri prodotti vale la pena citare il vino cosiddetto “salso”, per il caratteristico sapore salmastro che acquisisce grazie alla ricchezza di sale della terra su cui cresce.Gli ambienti più naturali sono quelli marginali dei terreni barenicoli, in particolare nei pressi della Torre Massimiliana. Particolare menzione merita la Séca del Bacàn, molto frequentata dai veneziani, soprattutto in estate. Si tratta di una superficie sabbiosa e limosa semiemersa originatesi per accumulo di sedimenti provenienti sia dalla laguna che dalla bocca di porto, segnalato per gli aspetti vegetazionali e faunistici (posatoio e zona di alimentazione avifauna). Molte delle associazioni floristiche presenti fanno parte di habitat di interesse comunitario (Dir. CEE 92/43), quali la vegetazione di paludi salmastre e le steppe salate mediterranee. Cenni storiciSant’Erasmo fu conosciuta in passato con diverse denominazioni: “Lido Mercede” (secondo la leggenda che riporta il rinvenimento di una grande quantità di oro durante la costruzione della chiesa); “Lido Albo” per le spiagge bianche; “Lido Bromio”, per il rumore delle onde; Lido di Murano o di Torcello; “Pineta Maggiore” durante il dogado di Paoluccio Anafesto, in riferimento alla densa selva di pini che la ricopriva (citata anche in un documento del 1455 che decretava aspre sanzioni contro chi l’avesse danneggiata).L’isola fu popolata, come molte altre, dai fuggiaschi dell'entroterra, specialmente altinati, i quali nel 792 fondarono una chiesa (consacrata ai SS. Martiri Erme ed Erasmo) sul sito di un preesistente luogo di eremitaggio. In seguito fu istituita una Parrocchia, separata da quella di Murano, il cui parroco veniva eletto dagli isolani. Risale al 1120 il restauro della chiesa ormai cadente. Durante la guerra di Chioggia, nel 1380, fu occupata per breve tempo dai Genovesi e dagli Schiavoni. In seguito ebbe un periodo di fiorente sviluppo (gli archivi ricordano la presenza di alcuni mulini a vento), ma nel XVI secolo l'isola, in parte abbandonata dalla popolazione in seguito ad un'epidemia, aveva oramai un connotato decisamente agricolo.Nel 1820 venne intrapresa una politica di ripopolamento che portò Sant'Erasmo alle attuali condizioni. Sempre nell'Ottocento furono potenziate le già esistenti fortificazioni con la costruzione del Forte di Sant'Erasmo e dell'annessa Torre Massimiliana.L'attuale chiesa, ancora parrocchiale, fu costruita nel 1929 sui precedenti fondazioni. |