La Certosa
Collocazione L’isola della Certosa si trova nella laguna centrale a circa 250 metri da Venezia e adiacente alle Vignole.
Ambiente e paesaggio
L’Isola della Certosa ha una superficie di 22 ha ed è una grande area verde occupata da prati, arbusti e alberature ad alto fusto. Sebbene l'integrità di tali formazioni vegetali appaia alterata dalla presenza di specie alloctone e lontana dal modello forestale naturale, principalmente a causa dello sfruttamento del territorio da parte dell’uomo, l'isola offre un notevole patrimonio ambientale, specie per quanto riguarda la vegetazione. Nell’isola, infatti, sono presenti formazioni boschive che richiamano sia gli ambienti delle dune litorali interne, sia i boschi riparali che i boschi freschi e umidi di transizione (a frassino). Si caratterizza per la presenza di boschetti di pioppi bianchi, neri e frassini, alternanti a specie arboree ed arbustive non originarie (robinia, bagolaro e gelso, piante da frutto, ligustro giapponese, evonimo giapponese). Nella zona ad est dell’area murata convive un bosco luminoso di frassini con una vasta radura a canneto litoraneo..
Cenni storici
È del 1199 la prima documentazione ritrovata: il vescovo di Castello Marco Nicola affidò l’isola a Domenico Franco, sacerdote della chiesa di Santa Sofia di Venezia cui fu dato il compito di erigervi una chiesa ed un monastero in nome di Sant’Andrea Apostolo, interrando anche il canale che divideva in due l’isola, che divenne così sede dei Padri canonici dell’Ordine Agostiniano.I Padri Agostiniani però si ridussero a poche unità e abbandonarono l’isola nel 1419, dopo aver costruito un’altra chiesa ed un convento.Tre anni più tardi l’isola ospitò i frati Certosini provenienti da Firenze, rinominando l’isola “San Bruno”, in onore del fondatore dei Certosini, per poi definitivamente chiamarla “ La Certosa”. I monaci intrapresero un’opera di ristrutturazione del precedente convento trasformando quello che i predecessori utilizzavano come cimitero in un chiostro con quindici cellette per la vita monastica, ognuna munita di pozzo e giardinetto. Modificarono anche il monastero di Sant’Andrea adeguandolo alla loro regola e costruirono anche altri due chiostri più piccoli, una cavana, una foresteria per i visitatori, una casa colonica e altri edifici conventuali, circondati da vasti giardini, frutteti, orti e pascoli, estesi per una decina di ettari, che potevano garantire l’autonomia alimentare dell’insediamento.Nel 1806, con la secolarizzazione, i monaci dovettero abbandonare l’isola che fu saccheggiata di tutte le opere d’arte, e gli edifici vennero utilizzati come “cave”. Nel 1810 con il passaggio della proprietà ai francesi, cominciò l’inesorabile opera di demolizione delle strutture dell’isola. Infine l’esercito italiano utilizzò l’isola come stabilimento per la lavorazione degli esplosivi e come poligono fino alla fine degli anni ’60. La rinascita dell’Isola della Certosa prende il via nella metà degli anni 80 con la costituzione del "Comitato Certosa" formato da un gruppo di volontari che lavorava ad un progetto di riutilizzo di questo luogo quale parco. Nei primi anni novanta per opera del Comune di Venezia, del Magistrato alle Acque e del Consorzio Venezia Nuova iniziano i lavori, finanziati dalla U.E., dalla Legge Speciale per Venezia e dal bilancio ordinario del Comune di Venezia, per il risanamento e il recupero morfologico ed ambientale dell'isola, che hanno come obiettivo anche la sua rivitalizzazione economica. In questa ottica sono stati restaurati gli edifici storici, in particolare Casello delle Polveri, e sono stati ripristinati e ammodernati i capannoni esistenti.Dal 2004 parte dell’isola è stata data in concessione alla società Vento di Venezia, che ha realizzato un Polo Nautico per la gestione di attività legate alla nautica da diporto e alla vela.Nel 2010 è stato approvato un progetto, a partecipazione pubblica e privata, per la creazione di un parco urbano.
Cosa c’è da vedere
Dell’antico insediamento rimane solamente il chiostro del nucleo conventuale. Gli altri 59 edifici presenti in isola, molti dei quali ristrutturati, risalgono al periodo ottocentesco. Si tratta di edifici per lo più a destinazione militare, in parte residenziali e in parte costituiti da capannoni per la fabbricazione, custodia e conservazione delle polveri da sparo.
AccessibilitàMezzo pubblico: linee ACTV n. 41 da S. Elena – n. 42 da Fondamente Nuove (fermata a richiesta). In alternativa è necessario chiamare almeno 20 min prima il numero 800 845065.Mezzo privato: è presente un molo d’approdo con profondità di 10 metri.
Servizi
La società Vento di Venezia, che ha in concessione parte dell’isola, offre servizio di noleggio barche, ormeggi custoditi, servizi di cantiere nautico, corsi di vela, nonché alloggi e bar/ristorante.
Proprietà Demanio - in concessione al Comune
Contatti e informazioni
VdV, Vento di Venezia, isola della Certosa, 30100 Venezia, Tel 041/5222497, VHF 72. www.ventodivenezia.it
Istituzione Parco della Laguna - www.parcolagunavenezia.it/certosa
Comitato Certosa e S. Andrea - e-mail: comitatocertosa@infinito.it ; certosaisland@yahoo.it www.turismo.provincia.venezia.it/turismoambientale/cd_1/itinerari/certosa/certosa.html
Comune di Venezia - www2.comune.venezia.it/isole/ |